Rieccomi!
Rieccomi qui dopo dieci giorni ininterrotti di ospedale.
Dopo un aggressivo virus intestinale, il mio piccolo Gioele è incappato
in un'appendicite acuta,
vicina alla peritonite, fortunatamente riconosciuta subito dalla mia bravissima pediatra.
Tanta paura, tanti dubbi, tanta tensione.
E dopo l'operazione improvvisa, che nessuno di noi si aspettava,
lunghe giornate in ospedale ad ascoltare il suo dolore, ad osservare goccia dopo goccia, il liquido delle flebo che scendeva in una penombra soffocante e vuota.
Poi quando il piccolo cominciava ad assorbire il colpo dell'operazione,
ecco sopraggiungere una febbre altissima e non chiara neppure ai medici.
E ancora paura.
Le giornate in ospedale, nella solitudine di un luogo sterile e lontano dalle cose familiari,
con la compagnia dei propri pensieri non sempre positivi,
sembrano interminabili.
Il tempo si dilata all'inverosimile
e non sembra più lo stesso tempo che ogni giorno ci sfugge di mano e non basta mai.
Non credo dirò più in vita mia che le giornate dovrebbero durare 48 ore.
No, bastano 24, in certe occosioni.
Eppure in tutto questo c'è stato qualcosa di positivo...
la cordialità di medici, infermiere e o.s.s. del reparto di chirurgia pediatrica di Parma...
ma anche la deliziosa amicizia di due compagni
di stanza e di sventura davvero simpatici:
Manuel e la sua fantastica mamma Claudia.
Con loro, io e Gioele, abbiamo condiviso storie, sconforto,gioia
... e tante risate da dimenticare di essere in ospedale.
A tutti voi ... un grazie di cuore,
perchè, se ho ancora il mio Gio accanto a me,
è merito vostro!
A voi dedico "Verde speranza"
... con un caro pensiero a chi, in ospedale
c'è ancora.
Ancora grazie!!!
Monica